Dante e i poeti del Novecento
«Ché se la voce tua sarà molesta
nel primo gusto, vital nodrimento
lascerà poi, quando sarà digesta».
Par. XVII, 130-132
per respirare più largo
«mi soffermai […] su quel pericoloso
restringimento di un concetto letterario
per cui si fa coincidere la poesia con la
lirica […]. A questo punto mi colse un senso
di soffocazione, e anche un impeto di
ribellione; e, per liberarmene, per respirare
più largo e placarmi, mi guardai in giro,
nel pomeriggio splendido, e pensai a
Dante; che nessuno potrà mai – io credo –
misurare con simile metro».
Umberto Saba
In quale misura Dante è presente nei moderni protagonisti della nostra poesia? In che modo la sua voce parla ai poeti contemporanei? Quanto e come la sua opera è attiva nella civiltà culturale e nella coscienza civile di oggi?
Ogni incontro è dedicato a un poeta, analizzato da uno studioso che ne considera i rapporti con l’opera dantesca. La presentazione critico-interpretativa dello studioso si affianca alla lettura di testi significativi.
I poeti scelti vanno da Umberto Saba a Giovanni Giudici, da Giuseppe Ungaretti a Mario Luzi, da Eugenio Montale a Margherita Guidacci, da Andrea Zanzotto ad Amelia Rosselli.
Gli studiosi, oltre che dall’Ateneo fiorentino, provengono da Università nazionali (Torino, Pavia, Genova, Bologna, Perugia, Roma, Napoli, Sassari) e straniere (Friburgo, CH).
Il programma , coordinato da Luca Azzetta, Simone Magherini e Gino Tellini, si articola in 20 incontri online distribuiti da marzo a dicembre 2021 sul canale YouTube del Centro di Studi “Aldo Palazzeschi” dell’Università di Firenze.