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"In Trincea"

Convegno internazionale "In Trincea. Gli scrittori alla Grande Guerra"

Firenze, 19 ottobre 2015

Comunicato stampa

 

“In trincea. Gli scrittori alla Grande Guerra”

Convegno internazionale di studi a Firenze dal 22 al 24 ottobre

a cura del Centro studi “Aldo Palazzeschi” dell’Ateneo fiorentino,

Fondazione “Primo Conti” e Gabinetto Vieusseux

 

 

La Grande Guerra nella voce degli scrittori che l’hanno fatta, sulla linea del fuoco o nelle retrovie. E’ la prospettiva d’indagine letteraria del convegno internazionale “In trincea. Gli scrittori alla Grande Guerra”, in programma a Firenze dal 22 al 24 ottobre, promosso dal Centro di Studi “Aldo Palazzeschi” dell’Università di Firenze con la collaborazione del Centro di documentazione e ricerche sulle avanguardie storiche “Fondazione Primo Conti” e del Gabinetto “G. P. Vieusseux”.

L’appuntamento, presentato oggi al Vieusseux, si propone di rileggere l’esperienza vissuta di poeti e scrittori che la guerra l’hanno combattuta e sofferta, sia quanti ci hanno creduto con entusiasmo come volontari, sia quanti hanno dovuto subirla. Le scritture legate all’avvenimento del primo conflitto mondiale sono specchio di tante Italie, tra loro estranee e lontane, e di differenti modi di essere e di avvertire il sentimento dell’identità patria.

Le confessioni di Renato Serra, Piero Jahier e Ardengo Soffici, i versi di Giuseppe Ungaretti, Clemente Rebora, Carlo Betocchi e Eugenio Montale, gli scritti di D’Annunzio e Marinetti, Malaparte e Bontempelli, Palazzeschi e Gadda, Savinio e Lussu rendono una visione polivalente e talvolta inconciliabile di un cataclisma storico che ha cambiato la società moderna, offrendoci spunti di riflessione sulla cronaca inquietante del presente.

“Le scritture letterarie, come fonte insostituibile di conoscenza – ha spiegato Gino Tellini, direttore del Centro studi “Aldo Palazzeschi” dell’Università di Firenze - mettono in risalto aspetti particolari della Grande Guerra: l’urto dell’esperienza vissuta sofferta nei suoi inevitabili riflessi esistenziali, la realtà psicologica, affettiva, emozionale, ma anche antropologica e fisiologica degli scrittori nel conflitto mondiale, che hanno fissato sulla carta, in prosa e in versi, memoriali diaristici o referti in atto, ognuno dotato d’un proprio indubitabile tasso di verità”.

 

"La Fondazione Primo Conti e il Gabinetto Vieusseux hanno con piacere collaborato al convegno promosso dal Centro studi "A. Palazzeschi" – ha commentato Gloria Manghetti, direttore del Gabinetto Vieusseux e presidente della Fondazione “Primo Conti”  - Si tratta di due istituzioni dove la memoria degli anni della Grande Guerra è presente attraverso le documentazioni di scrittori che sono stati in prima linea e che hanno sofferto il dramma di un'esperienza poi restituita, in modi e forme diversi, nella propria opera. Penso in particolare gli archivi di Carlo Emilio Gadda, Giuseppe Ungaretti, Alberto Savinio, Mario Puccini, Carlo Betocchi, Fernando Agnoletti: anche quando si tratta di una guerra ricordata a posteriori, le loro carte sono la prima, toccante testimonianza della loro scrittura 'in trincea'”.

19 Ottobre 2015 (Archiviata)

 

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